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Normal Colon

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    Se l’endoscopista vuole essere in grado di esaminare un COLON PATOLOGICO , deve, innanzitutto, avere familiarita’ con gli aspetti endoscopici dei vari segmenti del COLON NORMALE, soprattutto per essere in grado di orientarsi nel riconoscimento topografico dei vari distretti.

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    Il colon normale, lungo circa 120-130 cm., e’ caratterizzato dal progressivo aumento di calibro dal sigma al cieco, ove il diametro massimo puo’ superare gli 8 cm.

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    In endoscopia i punti di repere del colon sono rappresentati in questo schema: canale anale, retto, giunto RS>, sigma, discendente, flessure e trasverso, ascendente e cieco. Ciascuno di questi segmenti presenta caratteristiche che possono renderlo riconoscibile in corso di colonscopia. Vediamo quali sono...

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    Il canale anale, lungo da 2.5 a 4 cm., e’ visualizzabile in retrovisione, e si caratterizza dalla presenza della linea pettinata (indicata dalle frecce gialle) che separa l’epitelio ghiandolare del retto da quello di transizione del canale anale superiore, sede delle emorroidi.

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    Il RETTO, lungo 15-20 cm., e’ caratterizzato dalla presenza di tre pliche permanenti, due sulla sinistra ed una sulla destra, le cosiddette valvole di Houston, situate a 5, 8 e 11 cm. dall’ano

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    Il GIUNTO RETTO-SIGMOIDEO, situato approssimativamente a livello del promontorio sacrale, è un passaggio caratterizzato dal calibro ridotto rispetto al resto del colon. Cio’ e’ arbitrariamente correlato al fatto che a questo livello le tre tenie coliche si distribuiscono a formare lo strato longitudinale del retto

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    Le pliche semilunari del SIGMA in corso di endoscopia appaiono poco uniformi, molto spesso sono appena accennate e scompaiono quassi del tutto all’insufflazione.

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    L’andamento delle pliche del colon discendente presenta una morfologia pressocchè rotondeggiante. Questo elemento caratteristico, da un punto di vista pratico, puo’ essere utile in corso di colonscopia; qualora a monte di un’anasstomosi rileviamo pliche di aspetto circolare, possiamo desumere l’estensione della resezione chirurgica.

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    La flessura splenica è situata topograficamente più in alto di quella epatica, ed introduce ...

  • EANormal10

    ....nel colon trasverso, il cui lume è assai caratteristico per la morfologia di triangolo equilatero, risultato dell’effetto di trazione delle tre tenie coliche ... Anche in questo caso, il riscontro di un segmento transanastomotico con questa morfologia tipica triangolare, puo’ indica all’endoscopista l’estensione della resezione effettuata dal chirurgo.

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    Una volta superata la FLESSURA EPATICA, situata anatomicamente piu’ in basso rispetto alla flessura splenica, e riconoscibile dalla possibilita’ di visualizzare in trasparenza l’impronta del fegato ....

  • EANormal12

    Si procede nel COLON ASCENDENTE, caratterizzato dal lume più ampio di tutti gli altri segmenti, a dalla prenza di pliche più prominenti e ben definite. L’ampiezza del lume facilita spesso ...

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    ... la manovra di retrovisione per la ricerca di lesioni localizzate sul versante prossimale delle pliche.

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    Il cieco è in assoluto il distretto con calibro maggiore, che spesso supera gli 8 cm., ma anche l’area in cui la parete è più sottile, meno di 15 mm.; pertanto la zona più a rischio di perforazione in generale (sede dei barotraumi che occorrono nel superamento di sigma diverticolare substenotici), e nel caso di procedure operative in particolare (polipectomie, mucosectomie).

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    Infine il canale appendicolare, che presenta un ostio di calibro generalmente inferiore a 10 mm.

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    L’aspetto del pattern vascolare si modifica in base al grado di insufflazione, e diviene più evidente con un maggior grado di insufflazione.

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    Ad una accurata ispezione ravvicinata, la mucosa colica evidenzia la presenza di innumerevoli, sottilissimi solchi trasversali, meglio percepiti alla cromoendoscopia.

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    Anche l’osservazione in immersione, più efficace se accompagnata dalla magnificazione con NBI come nel filmato, facilita la percezione delle ‘Linee innominate’ e a volte degli orifizi delle cripte.

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    Gli orifizi delle cripte ghiandolari (‘Pits’) mostrano una distribuzione regolare sulla superficie mucosa, e sono facilmente evidenziabili dopo aver cosparso la mucosa con Indaco di Carminio.

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    La presenza di lesioni protrudenti sulla mucosa (nell’immagine un polipo sessile), interrompono la regolare distribuzione delle ‘linee innominate’ del colon.

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    Anche la presenza di lesioni neoplastiche piatte (nella foto una lesione del tipo IIc secondo la classificazione di Parigi), interompe il regolare andamento delle linee innominate.

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    Lungo il colon, le pliche mucose sono più alte e generalmente più evidenti nel colon destro, divenendo via via meno pronunciate distalmente, fino a scomparire nel retto. La differente morfologia delle pliche nei vari segmenti può essere utile all’endoscopista per identificare i vari distretti colici. La percezione di una irregolare distribuzione delle linee innominate della mucosa, e degli orifizi delle cripte, può suggerire la presenza di una lesione neoplastica iniziale, che va analizzata mediante magnificazione e cromoendoscopia.